TOP RACES e PERSONAL BESTS

TOP RACES e PERSONAL BESTS
1) Sky Race Forni di Sopra (20 km, D+ 1.700 m): 2h 57' 38 '' (2007)
2) Maratonina Trieste (21 km): 1h 22' 23'' (2006)
3) Camignada poi sie' refuge - Misurina > Auronzo (30 km, D+ 1.319 m, D- 2.213): 4h 10' 06' (07/08/11)
4) Sky Race Monte Cavallo - Piancavallo (PN) - (20 km, D+ 1.650 m): 3h 54' 59'' (11/09/11)
5) Cavalcata Carsica 2011 - (50 km, D+ 1.000 m): 6h 07' (04/12/11)
6) Ecomaratona Clivius - Monteforte d'Alpone (VR) - (42 km, D+ 1.550 m): 4h 49' 12'' (22/01/12)
7) TCE (Traversata dei Colli Euganei) - Villa di Teolo (PD) - (42 km, D+ 2.000 m): 5h 37' 10'' (15/04/12) - link

RACES 2014
1) Coppa Gorizia - 1^ prova, Dobbia di Staranzano
2) Coppa Gorizia - 3^ prova, Aquileia

lunedì 27 gennaio 2014

La mia storia (sportiva) in poche parole... e alcuni consigli

Ne è passata di acqua sotto i ponti... praticamente 20 anni !!!! dall'ultima mia partecipazione come componente di una squadra di atletica.
Questo post potrebbe essere un libro di 1.000 pagine... magari un giorno lo scriverò... chissà...

In principio fu il nuoto.
Dai 3 ai 9 anni mi trovai a sguazzare nella piscina di Codroipo... ogni volta mi ritrovavo a tremar di freddo sul bordo della piscina, incollato alla scaletta, prima di iniziare e invidiavo gli altri bambini che erano già che facevano gli esercizi di galleggiamento noncuranti della forza di gravità contro cui lottavo per stare a galla... odiavo gli esercizi con la tavoletta... mi piacevano molto gli esercizi di ginnastica e di stretching prima della lezione però.
Poi, come qualsiasi bambino di paese che si rispetti, accantonate le tentazioni del ciclismo e del basket, fui introdotto al calcio...e per molto tempo non ebbi che quello. In circa 6 anni passai dal ruolo di terzino a quello del mediano... per finire come centrocampista/attaccante.
Mai un cartellino giallo.
Mai un cartellino rosso.

La mia avventura nell'atletica leggera la iniziai ufficiosamente con le campestri in prima media (esperienza traumatica... fango, pioggia e fiato a groppi), grazie a degli indimenticati professori di educazione fisica; "MAI PIU!!!" mi dissi subito dopo essere arrivato a quella prima gara, in condizioni pietose. "ANCORA!!" dissi l'anno dopo, quando arrivai tra i primi alla stessa gara!
Il terzo anno, merito del  prof. Alzetta, entrai a far parte della Libertas Fagagna chiudendo tra mille polemiche e contrasti la mia carriera da "promettente" calciatore e specializzandomi nella corsa campestre, salto in lungo, 600 m e giavellotto e sperimentando anche molte altre specialità (disco, salto in alto, 80 m, ....). La mia prima volta in pista fu un 400 m, e fu anche l'ultima.
Ricordo, ormai con un sorriso, anche le disastrose quanto azzardate partecipazioni (zero background, prima partecipazione in assoluto) in gare molto tecniche ed altrettanto importanti quali:
  • gara nazionale di marcia di un non meglio definito anno a Grado ("tu che sei bravo a correre... prova ad andare un po' a quella gara lì" ) - quella volta 4 su 5 di noi furono "sbattuti fuori" dagli arbitri severissimi... prima vera delusione... prima vera lezione
  • finali nazionali Giochi della Gioventù a Catania (anno 1990) - 100 m ostacoli: i cannoli siciliani e la visita all'anfiteatro di Taormina hanno compensato la mia scarsa prestazione agonistica.
Spedizione ai Giochi della Gioventù di Catania - III media

Sono stati anni meravigliosi che mi sono rimasti nel cuore, fatti di partecipazioni a gare nazionali e regionali, tanti amici nuovi e buone soddisfazioni sportive terminando con un modesto record regionale nelle prove multiple.
Salto in lungo - Atletica Fagagna

L'avventura proseguì poi nella Libertas Udine quando iniziai il liceo scientifico dove potei sfruttare la mia versatilità ottenendo buoni risultati a livello regionale concentrandomi soprattutto su:
  • salto in lungo (6,40 m circa)
  • giavellotto (45 m ?? )
  • salto con l'asta (3,60  m ??)
Tutto questo fino al 1992/93. Poi la mia avventura ufficiale nell'atletica leggera terminò.
Continuai la mia esperienza grazie al bagaglio tecnico accumulato negli anni, nelle gare studentesche del liceo grazie al quale riuscii a partecipare ai nazionali di corsa campestre a Pavia.
Anche l'esperienza liceale fu segnata dalla presenza di un grande professore di educazione fisica ed un esempio per tutti: il prof. Dannisi.

Nel 1996, alla chiusura del quinto anno di liceo, ottenni il riconoscimento che per 4 anni invidiai, dal mio piccolo, a ragazzi molto più bravi di me:
Alunno Marco Mansutti 
ATLETA DELL'ANNO

per me quel momento valse quanto e forse più del diploma che avrei conseguito con un po' di delusione qualche settimana più tardi; ebbe il sapore di una rivincita, di una rivalsa, una dimostrazione che la caparbietà, l'impegno e la voglia di raggiungere un obiettivo erano più forti di qualsiasi altra cosa.
Potevo ritenermi felice, completo, da quel punto di vista. Non ero più l' "eterno secondo".

In quegli anni mi dedicai anche, incuriosito, alle arti marziali, e vinsi in poco tempo il titolo nazionale Libertas di Kata nello Yoseikan Budo (cintura arancione).

Il primo anno all'università provai karate, ma era meno completo e l'impostazione era troppo rigida rispetto allo yoseikan... poi ci fu un anno di ginnastica artistica, sport che avevo sempre desiderato provare (son convinto che sarei diventato un ottimo ginnasta se avessi avuto la possibilità da piccolo di praticare questo sport); ebbi comunque anche qui qualche piccola soddisfazione (il "salto della morte", la verticale da fermo, lo slancio alla sbarra... piccole conquiste insomma).

Poi, un solitario foglio pubblicitario appeso su un muro della facoltà di economia, mi catapultò di prepotenza nell'arrampicata sportiva, passione e delirio del periodo universitario.
Interessante notare come il fisico (almeno il mio) si adatti alle caratteristiche dello sport che si pratica: dimagrii molto, le vene mi uscivano dagli avambracci, la schiena non ne parliamo...
Partecipai anche a qualche gara di bouldering (passaggi brevi ed esplosivi, più adatti al mio tipo di fisico)... mi piaceva parecchio tutto questo! Natura, divertimento, amici... insomma la "filosofia del climber"...  ma con un pizzico di agonismo. L'arrampicata poi ti permette di "sentire" molto le sensazioni del corpo... molto importanti sono il coordinamento e l'equilibrio... ma soprattutto la testa!
Approfittai infine di un corso ufficiale per diventare istruttore di arrampicata sportiva.

Climbing in "Mani di Fatima" - Trieste

Ero così rapito dall'arrampicata che arrivai a costriurmi persino il "muro" nel giardino di casa; acquistai le prese in resina, un po' di assi di legno, viti varie, un po' di olio di gomito..... et voilà! ... così mi sarei allenato anche quando non ero a Trieste.
Il muro "casalingo"
Studio, sport, amici... basta.... ah, se sapevo prima che c'erano anche le feste e gli aperitivi... ancora c'è gente che mi "rimprovera" di non aver vissuto la Trieste universitaria come avrei dovuto [...ma davvero mi son perso qualcosa? Sarei qui ora? E se anziché testa veniva croce in quel momento che mi son giocato l'Erasmus di un anno a Manchester (per mia bontà d'animo concessi ad un amico il sorteggio, nonostante avessi io il diritto di andarci).... dove sarei ora??? Avrei fatto lo stesso percorso? Avrei conosciuto comunque le persone che ora sono i pilastri della mia vita? Beh... il destino con me spesso è balordo... io dico probabilmente sì, sono convinto che non poteva essere altrimenti...]
"Il Totem" - mitica foto scattata durante una sessione di bouldering in Carnia
Dopo l'esperienza universitaria chiusi anche quella arrampicatoria, purtroppo. Trieste e gli amici erano troppo lontani e non riuscii più a sostenere il ritmo di prima, con l'ansia pure di trovarmi un lavoro ed iniziare una nuova vita.
Passò un po' di tempo ed ebbi l'opportunità di stabilirmi a Sistiana, località tra mare e carso. Qui da autodidatta ritornai alle corse, dapprima su strada... poi frequentando sempre di più il carso mi convertii al trail. Qualche intermezzo di arti marziali (Yoseikan Budo e Wushu). Tornai anche al triathlon che praticai prima nel 2003 con l'Udine Triathlon, poi passando alla squadra di Monfalcone e più di recente con il Gorizia Triathlon.
Il mio primo Triathlon Olimpico (Grado - 2003)
Triathlon Sprint - il senza cuffia in mezzo ai "mostri sacri" (Spilimbergo - 2006)
 Triathlon Sprint Trieste - 28/8/11 - cambio (un po' lentino) nuoto/bici

Anche qui i risultati erano buoni, ma il tempo da dedicare per fare bene secondo i miei parametri era troppo e misi di nuovo il triathlon nel cassetto dedicandomi in modo un po' più libero ed easy alle corse su strada o partecipando alle garette di Coppa Trieste. Discreti risultati.
Nel 2006, dopo vari mesi di allenamenti specifici, ottenni il mio primato, sulla mezza maratona sulle strade di Trieste.
Maratonina di Trieste 2006: il mio primato 1h 22' 23''

Successivamente, verso la fine del 2007, mi trasferii a Monfalcone, qualche mese di arti marziali, un po' di noiosissima palestra e poi mi dedicai a riprendere di nuovo il triathlon... ma non ero più quello di prima. Un giorno in piscina, nuotando, sentii le forze abbandonarmi... mi sentii affondare. Dopo nemmeno mezzora ed un fiatone interminabile, uscii dalla vasca... pensieroso, un po' preoccupato, testa bassa.
Ci riprovai gli allenamenti successivi, ma niente. Iniziavo a chiedermi quale fosse il senso di tutto questo "fare"... per cosa?
Ero/avevo finito? Avevo dato tutto?
Furono anni un po' bui e difficili in cui facevo molta fatica a trovare motivazioni ed obiettivi e la testa era costantemente da altre parti. Mancava la costanza, la determinazione che mi aveva sempre contraddistinto. Avevo altri pensieri... il lavoro... il futuro... il destino... insomma cose importanti... lo sport che era stato sempre davanti a tutto... ora era laddietro, in standby.
C'è sempre, per ognuno, un periodo della vita che ha queste caratteristiche... credo.
Pallavolo! Proviamoci... per un annetto feci anche parte di una squadra amatoriale di pallavolo... gli "Amicici"!!

Passai dopo qualche anno, a forza di tentativi, alle corse in natura e partecipai anche a qualche garetta in giro per l'Italia; la mia prima ultra fu la famosa Calvalcata Carsica (50 km)... scoprii un nuovo mondo, fatto di rispetto per l'ambiente e di passione vera per lo sport dove età e ordine di arrivo non importavano molto.
Il bello del trail poi, è che sono corse lunghe attraverso posti molto belli... e hai tempo di pensare, di ricordare, di parlare a te stesso e immaginare di parlare agli altri senza per forza essere matto.... è un flusso che ti esce da solo e che devi solo stare a "sentire", cercare ed accarezzare quelle cose che hai dentro e che ti sostengono durante il percorso.

E rieccoci qua, anno 2014; qualche acciacco in più, qualche dubbio... ma lo spirito è sempre lo stesso.
Non sono cambiato dentro, solo fuori un pochino.
Non sono un tipo che cambia... i valori "basali" che avevo prima, lì ho anche ora... anzi le esperienze che ho fatto nel tempo li hanno "rivisti e corretti", migliorandoli.... poi, come al solito, dico sempre che bisogna anche dimostrarli...
Ora son qua, più forte di prima, .................  e non mi riferisco al fisico.

Ora sono qui ...
... e difenderò con orgoglio e con i denti, come sempre, tutto ciò che mi è di più caro.

SPORT CHE VORREI ANCORA PROVARE (se ne avessi la possibilità e l'opportunità)
- rugby
- golf
- kitesurf
(lista non esaustiva)

NOTE E CONSIGLI - A TUTTI I GENITORI
Lo sport è importante per i vostri figli.
Toglieteli dalla TV e dai giochetti elettronici e fateli giocare all'aria aperta, fateli divertire e conoscere i valori che lo sport può far crescere in loro. Il calcio è uno dei tanti, ma ci sono molti sport adatti allo scopo... probabilmente uno per ogni età ed ogni fase della crescita.
Da piccoli consiglierei uno sport di squadra, qualsiasi; poi in funzione di ciò che piace fare e delle singole aspirazioni probabilmente decideranno loro.
Non catapultateli subito nella competizione più sfrenata, ma fateli giocare e fate crescere in loro il rispetto per gli altri innanzitutto. Siate orgogliosi della partecipazione ad una gara di vostro figlio e lasciate perdere i campanilismi e l'istigazione ad essere i migliori a danno di altri.

Voi genitori siete fondamentali per la crescita sana dei vostri figli. Perché?
Tutto quello che avete letto qua sopra è la mia esperienza, fino ad ora.
Anch'io ho mangiato merendine da piccolo, un'enormità!!... ne andavo matto... ed ero quasi un teledipendente (vabbé... con quei cartoni animati che passavano a quel tempo sarei quasi giustificato!... era un lavoro! ahah).
Ma tutto quello che avete letto qui credo non sia altro che la bellissima pianta che è nata da un seme piantato quando ero piccolo.
Questo "seme" erano le corsette a piedi in giro per i campi con mio padre... ci si fermava e si faceva stretching (stretching?? Cos'era?... io copiavo quel che faceva lui...).
Questo "seme" erano le corse con la bici da corsa che mi era stata regalata (non le gare con la playstation)... e a fianco c'era mio padre con la sua bici da corsa, in divisa... e non vedevo l'ora di togliere le rotelle dalla ruota di dietro per copiarlo...
Once upon a time...
Questo voglio dire... siate buoni esempi per i vostri figli... portarli in bar a bere aperitivi con voi e mettere loro in mano la terrina di patatine perché stiano tranquilli non è proprio un buon esempio.